In Spagna per l’aborto come libertà o libero egoismo?

In piazza a Madrid per dire si all’aborto.

In diecimila in piazza a Madrid a favore dell’aborto e contro il progetto di riforma restrittiva proposto dal governo.
Perchè quando si parla di aborto, ancora oggi, tornano in campo vecchie battaglie ideologiche come se l’aborto libero fosse un simbolo, un’espressione di libertà ed emancipazione femminile.

Colpiscono i cartelli in vista: Madre libera! Madri e padri liberi!
Ma liberi di cosa?  Liberi di uccidere una vita che si sta formando?
Perchè “decido io”, “E’ la mia vita!”, “Devo essere libera di scegliere cosa voglio io!”.

manifestazione pro aborto in spagna

Colpisce anche da questa foto l’età delle donne che manifestano, non più giovanissime, forse memori delle battaglie fatte in giovane età a favore dell’aborto.
Sarebbe già una bella notizia se almeno le giovani d’oggi fossero più consapevoli di cosa significhi veramente abortire e della gravità e delle conseguenze (anche a livello psicologico) che l’aborto può portare nelle loro vite.
Questo ci darebbe un po’ di sollievo ma purtroppo i numeri parlano in altro modo: 105.968 aborti solo in Italia nel 2012.

La cosa che più rattrista è questo egoismo di fondo che sta portando l’umanità a confondere sempre più il bene dal male.
Come se rimanere incinta fosse una sorta di malattia che ti colpisce per caso, contro la tua volontà.
Un fatto che non possiamo controllare.. “Non so come è successo!“, ci sentiamo spesso dire.
Quindi se è un diritto, e ci mancherebbe!, vivere la propria sessualità senza alcuna costrizione o limitazione, in modo libero appunto, magari si potrebbe anche cercare di capire che questo diritto, quando esercitato in modo superficiale, può portare a delle conseguenze e quindi a delle responsabilità di cui farsi carico.

La vera emancipazione femminile forse potrebbe andare proprio in questa direzione: vivere la propria vita liberamente, senza nessuna imposizione esterna, salvo poi prendersi le proprie responsabilità con coraggio e determinazione capendo che le nostre azioni portano a degli effetti assolutamente naturali e prevedibili, in linea con i principi elementari dell’esistenza.

L’egoismo ma diremmo anche una sorta di immaturità adulta perenne, ci portano, nell’aborto come in altri aspetti della nostra vita, a voler prendere solo il bello di quello che ci accade: vogliamo guadagnare senza fatica, fare carriera senza impegno, fare una grande festa senza poi riordinare, avere figli ma poi evitare di occuparcene, giudicare senza mai essere giudicati, essere amati senza la fatica di amare, fare sesso senza rimanere incinta.

Ma quando deciderà la nostra società di crescere?
Quando si fermerà questo silenzioso ma assordante massacro a norma di legge?

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