Cristo si ma profeti e veggenti no!

Medjugorje_veggenti_no C’è una tendenza chiara e innegabile nella Chiesa di oggi.
Alcuni fenomeni, apparizioni, locuzioni interiori, messaggi, esperienze mistiche, manifestazioni dello Spirito (che noi in questo blog inseriamo nella categoria “fatti straordinari”), stanno mettendo in subbuglio le Chiese e le parrocchie locali che si trovano spesso in difficoltà davanti ai propri fedeli che seguono questi temi e se ne appassionano.

In particolare emerge un atteggiamento duplice dei nostri preti: timide aperture (per pochi), netto rifiuto (per la maggior parte).

Il rifiuto anche solo di avvicinarsi a questi fatti (il caso più eclatante del nostro tempo sono gli eventi di Medjugorje) per quanto meno fare alcuni approfondimenti e poi giudicare, viene giustificato nella maggior parte dei casi da frasi di questo tipo: “Abbiamo già il Vangelo, non ci serve nient’altro!”, “La Madonna ha altro a cui pensare che lasciare continuamente messaggi”, “La Bibbia deve essere il punto di riferimento di ogni cattolico, non tutti questi messaggi e messaggini!”.

Credo che a molti di voi sarà capitato di imbattersi a messa o in privato in frasi di questo genere dei nostri preti.

Ma questa chiusura non nega forse l’essenza stessa della Bibbia in larga parte incentrata sulla profezia?
Gli stessi Giudei non si rifugiavano anche loro dietro a frasi del genere per respingere il messaggio di Gesù e i fatti straordinari che lo accompagnavano (pensiamo all’episodio della guarigione del cieco: “Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè!”- Gv. 9:28)?

Il fatto nuovo, non conosciuto, viene visto spesso con paura e con un atteggiamento di ritrosia, a volte anche di derisione.
Eppure se il nuovo che vediamo oggi non contraddice il cuore del messaggio cristiano, ma anzi lo completa o gli da valore, contestualizzandolo nel nostro tempo, perchè rifiutarlo a priori?

A questo proposito abbiamo recuperato un’intervista interessante di Joseph Ratzinger del 1994 in cui si sottolinea l’importanza dell’azione dei profeti nella storia della Chiesa.
Sul valore della profezia dice: “Il profeta non è uno che predice l’avvenire. L’elemento essenziale del profeta non è quello di predire i futuri avvenimenti; il profeta è colui che dice la verità perché è in contatto con Dio e cioè si tratta della verità valida per oggi che naturalmente illumina anche il futuro. Pertanto non si tratta di predire l’avvenire nei suoi dettagli, ma di rendere presente in quel momento la verità divina e di indicare il cammino da prendere.

Nell’intervista citiamo un altro passaggio importante:

domanda n.14) Molti profeti cristiani, come Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Faustina Kowalska attribuiscono a Cristo i loro discorsi profetici o rivelazioni. Queste rivelazioni vengono definite dalla teologia come rivelazioni private. Questo concetto appare molto riduttivo perché la profezia è sempre rivolta a tutta la Chiesa e non è mai privata.

Card. Ratzinger: In teologia il concetto di “privato” non significa che il messaggio riguardi solo la persona che lo riceve e non anche tutti gli altri. E’ un’espressione che riguarda piuttosto il grado di importanza come per esempio si ha nel concetto di “Messa privata” Con questo si intende dire che le rivelazioni dei mistici cristiani o dei profeti, non potranno mai assurgere al rango della rivelazione biblica, potranno solo condurre a quella o con quella misurarsi. Questo non significa tuttavia che questo tipo di rivelazioni non sia importante per la Chiesa. Lourdes e Fatima provano il contrario. Esse in definitiva ci riportano alla rivelazione biblica. e appunto per questo rivestono una sicura importanza.

Certo la rivelazione di Gesù è il centro dell’essere cristiano ma perchè confinare l’azione dello Spirito Santo esclusivamente al passato quando in ogni epoca essa è stata visibile e portatrice di grandi cambiamenti e ammonimenti per il genere umano?

Oggi, nel XXI secolo, l’umanità vive un momento di grande difficoltà dal punto di vista spirituale e non ci sorprende che lo Spirito Santo sia molto attivo per stimolare l’uomo e fargli riscoprire che la vita non si gioca solo sulla terra, sul visibile, ma il campo da gioco è molto più vasto.
Questo ovviamente non può spingerci a seguire con superficialità ed ingenuo entusiasmo ogni presunto veggente.
Il nostro senso critico non deve spegnersi, mai.
Ma neanche il nostro cuore.

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