Duello tv Renzi, Cuperlo, Civati, brutte notizie per i cattolici

renzi_cuperlo_civati_6401 Il duello televisivo tra i tre pretendenti alla segreteria del Partito Democratico ha regalato poche emozioni e forse qualche brivido freddo ai telespettatori cattolici.

I tre hanno sostanzialmente tenuto un atteggiamento di “non attacco” reciproco cercando di far vedere che tra loro ci sono differenze ma che tutti lottano per rinnovare il proprio partito.

Le domande si sono susseguite con ritmo serrato lasciando davvero poco tempo (1m e 30s a testa nel migliore dei casi, replica di 30s) ai candidati per poter sviluppare in modo chiaro le proprie argomentazioni (Cuperlo sforava regolarmente).

Purtroppo quello che è emerso è che, alle domande maliziose del giornalista Sky sui temi tipicamente caldi della sinistra (più che del centrosinistra), ci sono state risposte piuttosto deludenti per i cattolici che si immaginavano un cambio di passo rispetto al passato.

Civati e Cuperlo si sono schierati più o meno apertamente (Civati in modo netto) a favore dei matrimoni gay e di ciò che ne consegue (adozioni e affidi). Renzi ha cercato di non esporsi apertamente ma ha lasciato intendere di non essere contrario.

Poi la domanda “classica” per la sinistra sulla “patrimoniale” per la “ridistribuzione della ricchezza”.

Un’antica ossessione tirata fuori a intervalli regolari nel corso degli anni (l’ultimo che ci viene in mente era stato Veltroni).
Anche a questa domanda insidiosa i contendenti si sono buttati a pesce sottolineando l’importanza di una patrimoniale per tassare i più ricchi. Anche qui solo Renzi ha cercato di spostare questa operazione subordinandola a una grande operazione di esempio che la classe politica deve dare tagliando i propri privilegi.

Temi su cui certo si può discutere, ognuno con le proprie idee, ma che lasciano piuttosto stupiti considerato il momento attuale e considerato il livello di tassazione abnorme esistente nel nostro Paese.

Non è a nostro parere con la patrimoniale che si combatte l’evasione fiscale e la stessa IMU era ed è già una tassa che va a colpire i patrimoni anche di coloro che magari sono riusciti a sottrarsi alla tassazione sul reddito.

Il tema della famiglia è stato poi piuttosto trascurato se non in una domanda in cui i contendenti hanno cercato di accattivarsi le simpatie delle donne che (grande scoperta) hanno bisogno di asili sul posto di lavoro, di maggiori ruoli di responsabilità e di maggiore protagonismo, senza per questo rinunciare al loro ruolo di madri e mogli. Le soluzioni a questi problemi non le abbiamo francamente sentite.

Tirando le conclusioni: i tre pretendenti hanno manifestato apertamente un approccio più socialdemocratico che centrista con l’eccezione di Renzi che ha cercato (più intelligentemente) di non esporsi troppo nei temi caldi sopra citati.

Certo bisogna vedere, se in caso di vittoria, saprà tenere a bada e indirizzare il dibattito e le correnti interne al PD, verso una direzione più in linea con la tradizione cattolica italiana.

Google+