Esce l’esortazione “Evangelii Gaudium”, la piccola rivoluzione di Papa Francesco

papa-francesco. Anche noi la aspettavamo con curiosità, per capire, come anticipato in questo articolo, se la rivoluzione di Papa Francesco avrebbe o meno deluso i più progressisti, quelli per intenderci che si aspettavano grandi e concrete aperture del Papa su temi come divorziati, omosessuali, ruolo delle donne nella Chiesa ecc.

Ebbene, l’esortazione “Evangelii Gaudium”, presentata il 26 Novembre come sigillo conclusivo dell’anno della fede, ci lascia molti spunti di riflessione.

Intanto è a nostro parere una forte condanna del modello economico capitalista che domina il mondo di oggi. Un modello economico dove impera “la legge del più forte,dove il potente mangia il più debole”. Il tutto nell’indifferenza di troppi, ormai anestetizzati al dolore degli altri.

Poi emerge un forte richiamo alla necessità di annunciare con gioia il Vangelo, di parlare al mondo del tesoro della fede che si è scoperto, portando questa speranza ai più lontani, non solo a parole, ma con l’esempio della nostra vita.

Ma la vera rivoluzione di Papa Francesco non si trova in uno stravolgimento dottrinale dei principi della Chiesa che vengono sostanzialmente confermati. La vera rivoluzione del Papa argentino è il “COME” comprendere, vivere e comunicare questi grandi principi.

Ed è incredibile infatti che per la prima volta un Papa spinga fortemente a ridimensionare il ruolo stesso del Papato delegando maggiore autorità decisionale alle conferenze episcopali.

Un passo fondamentale, la vera rivoluzione in atto,  che vuole portare “il Vescovo di Roma” (quante volte Papa Bergoglio usa questo termine per sè stesso!) ad essere sempre meno monarca e sempre più il punto di riferimento, la sintesi, del confronto e delle proposte sviluppate dalle conferenze episcopali.

Magari questo passaggio potrà sfuggire ai più e deludere alcuni ma a nostro parere è un passaggio fondamentale per immaginare la Chiesa del futuro.

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