L’assassinio in Siria di Padre Van Der Lugt deve farci gridare alla pace

van-der-lugtL’uccisione del missionario olandese Padre Van Der Lugt è solo l’ultimo dei numerosi crimini compiuti in Siria negli ultimi mesi.
Un massacro poco considerato dai media internazionali che non sembra conoscere fine.
Dal 1964 in Siria Padre Van Der Lugt aveva lanciato un disperato appello a fine Gennaio denunciando le gravissime condizioni in cui versava la popolazione musulmana e cristiana di Homs, la città in cui viveva assediata e ridotta alla fame.

Ucciso da uomini mascherati mentre si trovava all’interno di un monastero di Bustan al-Diwan, il quartiere roccaforte dei ribelli. Questa la triste fine del 70enne missionario che rifiutava di abbandonare la città per proteggere i suoi abitanti.

Un martirio in piena regola che dovrebbe far sussultare chi ancora crede che la guerra possa risolvere le contese. Dove sono ora le nazioni occidentali che sono intervenute in un batter d’occhio a difendere i loro interessi economici in Libia e in Afghanistan?

La Siria non deve rimanere una guerra dimenticata, un popolo abbandonato al suo destino.
Bisogna gridare alla pace e mettre la parola fine a questa dolorosa guerra.

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