Per chi non crede ai miracoli, il caso di Raffaella Mazzocchi.

raffaella_mazzocchi

Il Vocabolario Treccani definisce così il vocabolo “Miracolo”:

miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. –
a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi i limiti delle normali prevedibilità dell’accadere o vada oltre le possibilità dell’azione umana. (..)

Ancora oggi nel XXI Sec. accadono fatti straordinari che fanno gridare al miracolo. Sono fatti, vissuti, raccontati poi documentati e divulgati.
Nell’era della Scienza e della Comunicazione attestare un falso miracolo è diventato più facile come è più facile verificare se il fatto accaduto ha delle basi di verità.
A nostro parere i miracoli sono segni importanti per richiamare fortemente l’attenzione dell’uomo, distratto e concentrato esclusivamente sui fatti terreni. Ma sono essenzialmente un punto di partenza e non un punto di arrivo. Se allo stupore del miracolo non segue un percorso di conoscenza, il fatto straordinario perde la sua spinta devastante e torna nell’ordinario.

Di seguito vi riportiamo la straordinaria testimonianza di Raffaella Mazzocchi che ha recuperato la vista dell’occhio destro durante un viaggio a Medjugorje. L’articolo è tratto da medjugorjetoday.tv
Potete vedere la sua testimonianza in video alla “Vita in diretta” del 17 Ottobre 2013.

Raffaella Mazzocchi era cieca da un occhio quando la sua famiglia la convinse ad andare a Medjugorje. Era il 26 Giugno 2009 quando scendendo dalla collina delle apparizioni, dopo aver visto strani movimenti del sole (fenomeni spesso riportati dai pellegrini di Medjugorje in cui il sole compie strani movimenti nel cielo cambiando forma, colore e dimensioni, ndr),riacquistò incredibilmente la vista.

Aveva 16 anni, il 22 Dicembre 2001 quando la ragazza perse completamente la vista all’occhio destro, mentre stava a scuola. I medici scoprirono subito che il problema era causato da una neurite ottica retro bulbare, un virus che le aveva distrutto irreversibilmente il nervo ottico.

Di seguito la sua personale testimonianza:

“Era una diagnosi senza speranza di guarigione, e nessuna cura sembrava funzionare. Fui costretta a lasciare la scuola perché non potevo studiare. Non riuscivo nemmeno a dormire e dovetti assumere farmaci psicotropi… In questo stato, ho vissuto un incubo durato otto anni. Persi la fede, smisi di frequentare la Chiesa.” Questa era la situazione di Raffaella Mazzocchi.

“Un giorno le mie zie, mia madre e mia sorella decisero di andare a Medjugorje, e volevano ad ogni costo che andassi con loro. Ero riluttante, finii col soccombere agli appelli della mia famiglia ma non avevo alcuna intenzione di pregare per la mia guarigione.”

Raffaella e la sua famiglia arrivarono a Medjugorje e salirono sulla collina delle apparizioni il 26 Giugno 2009. Nel cammino qualcosa richiamò l’attenzione della famiglia.

“Mia sorella si accorse che il sole si muoveva in modo anomalo e sembrava che danzasse. Presi allora gli occhiali da sole di mia sorella e col mio occhio buono, il sinistro, vidi in un primo momento il sole che girava e pulsava quasi avvicinandosi al mio viso e tornando indietro, e poi lo vidi cambiare colore, diventando rosso, azzurro, arancione, verde”, riferisce Raffaella Mazzocchi.

“Finalmente mi tolsi gli occhiali e cominciai a piangere disperatamente perché pensai di perdere la vista anche al mio occhio sinistro e che stessi diventando completamente cieca. Le mie grida attrassero molto pellegrini che fecero capannello attorno a me, ma io continuavo a gridare ancor più disperatamente perché sentivo un forte ardore negli occhi”.

“La cecità totale durò circa cinque minuti, i più lunghi della mia vita. Quando mia madre mi vide nel panico accorse cercando di calmarmi in qualche modo”

“Ero con la testa bassa e gli occhi chiusi quando all’improvviso sentii l’urgenza di aprire il mio occhio destro, l’occhio malato, e potevo vedere le mie mani. Aprii l’altro occhio e ci vedevo bene anche con quello.”

“Muovendo le mani davanti a entrambi gli occhi capii che ero guarita ma invece di fare salti di gioia, ero bloccata e piena di paura. Guardando mia madre, lei capì il cambiamento che era avvenuto in me e corse ad abbracciarmi. Alla fine tutti i pellegrini mi abbracciavano.”

“Da quel giorno la mia vista fu totalmente restaurata e fino ad ora ho una visione perfetta di 11/10. e, la cosa più importante, ho riscoperto la fede e adesso posso davvero vedere in tutte le direzioni.”

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  1. Dario Castagno
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