Coronavirus e il dono del tempo
L’emergenza coronavirus ci restituisce il dono del tempo e del silenzio.
L’emergenza che stiamo vivendo ci ha costretti inevitabilmente a delle limitazioni fisiche che stanno condizionando la nostra vita in modo concreto: niente spostamenti, niente lavoro (a parte alcune eccezioni), niente incontri, pochi o nulli i contatti.
Quasi 1 miliardo di persone confinate in casa.
Molti a lamentarsi. Molti preoccupati.
Pochi, forse, a cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Proviamo a fare questo sforzo.
Il “dopo coronavirus”, lo soppiamo tutti, sarà difficile.
Ci aspetta all’orizzonte una crisi economica mondiale dagli effetti ancora indefiniti ma che sappiamo già porterà a tempi inveitabilmente duri.
Noi però dobbiamo vivere prima di tutto il presente e il presente ci dice che questo è un momento importante in cui abbiamo finalmente una grande opportunità da cogliere: ABBIAMO DI NUOVO IL DONO DEL TEMPO.
Tempo tolto agli spostamenti casa-lavoro.
Allo sport.
Ai viaggi.
Agli incontri.
Ai tanti impegni utili e inutili.
Dopo aver in parte assorbito il caos dei primi giorni ora ci rendiamo conto che abbiamo effettivamente più tempo a disposizione.
La grande domanda è: COME USARE IL TEMPO CHE ABBIAMO ORA IN ABBONDANZA (si è vero ci sono tante cose da fare in casa ma non prendiamoci in giro: abbiamo più tempo rispetto al solito..).
IL TEMPO ORA C’E’.
E qui emergono come fratelli gemelli un rischio e un’opportunità.
Il rischio è lapalissiano, scontato: sprecare il tempo.
Qualche es.: grandi inutili navigate in internet, ore e ore di televisione, playstation a go go, tablet e smartphone che si popolano di giochini riempitempo, acquisti online schizzofrenici..
L’opportunità è altrettanto grande: usare bene questo tempo regalato a caro prezzo mentre altri (malati e medici, infermieri, poliziotti ecc) combattono questa guerra e di tempo non ne hanno affatto.
Finalmente del tempo a disposizione per la crescita personale e comunitaria. Tempo per leggere (e meditare) un libro, parlare (veramente) con tua moglie/marito, i tuoi figli, i tuoi genitori, i tuoi amici.
Tempo per scrivere, tempo per pregare, tempo per interrogarsi e trovare risposte.
Tempo che non va visto solo in ottica egoistica, come tempo da usare solo per sè. Questo tempo è un dono che a nostra volta possiamo regalare agli altri, in primis a coloro che ci sono vicini.
Ma come cristiani sappiamo che grazie alla preghiera possiamo raggiungere coloro che sono lontani fisicamente da noi grazie all’azione dello Spirito e dei nostri Intercessori privilegiati (Gésù e sua Madre).
Quindi anche la preghiera per gli altri è un dono che possiamo fare.
E udite, udite, come tante cose meravigliose di questo mondo: E’ GRATIS e LO PUO’ FARE CHIUNQUE!
Come spunto di meditazione mi sento di consigliare a tutti questo libro, scritto da una persona che ha realizzato molto nella propria vita proprio grazie alla maturità e profondità della sua preghiera vista come ascolto e dialogo continuo con Dio.
Si intitola “Dialogare con Dio” di Chiara Amirante.
Reperibile a questo link.

Chissà magari se questo tempo a disposizione ci aiuterà ad imparare a pregare con il cuore il futuro che ci aspetta non sarà così grigio come tanti temono perchè anche noi, nel nostro piccolo, saremo più umili, più grati e forse, grazie all’ascolto e alla preghiera, migliori.il coronavirus e il dono del tempo